Torre. Terra di castellani, ma
anche di rubagalline: «Sutu de Tore?
Tre passi indrio e zò le man dal banco».
Luogo di operai, forestieri e autoctoni.
Baruffanti selvatici ma creativi, gente fiera
di essere di Torre.
Con tanti bar per ogni bandiera e colore.
Terra di risorgive e di fontanili. Borgo di campioni.
Culla di una chiesa paleocristiana,
terra di antiche vestigia romane
e luogo inespugnabile di barricate.
Questa pubblicazione si propone come una «piccola guida sentimentale» e in qualche modo riscatta il periferico quartiere di Torre,
riscoprendo la sua vera essenza di “borgo”.
Ogni pagina descrive una vicenda, un personaggio o un’immagine che rievocano il legame con quel luogo.
È sentimentale perché si muove d’istinto tra le memorie e i ricordi comuni alle generazioni degli anni ’60 e ’70
(le scuole, i fontanili, le strade con i punti di ritrovo perduti)
e osserva con meraviglia ciò che già si conosceva ma si è dimenticato, oppure non si è mai approfondito.
Come ritrovare un vecchio amico ormai scomparso, al quale vorremmo chiedere ancora molte cose.
Laura Battistella pordenonese di Torre, ha svolto attività di design, illustrazione e copywriting.
Compare in alcune antologie di racconti del territorio.