New media e società
Nel 1991 il CERN annuncia la nascita del Word Wide Web: l’irruzione della rete nelle vite di tutti i giorni ha inizio. Questo evento ha profondamente trasformato il nostro modo di informarci, divertirci, consumare, entrare in relazione con il prossimo, esponendoci a una connessione permanente così onnicomprensiva da non far sembrare azzardato parlare di una “mutazione antropologica” in atto. Comprendere la vera natura del cambiamento e imparare a trovare nuovi orientamenti non è impresa facile per nessuno.
È passato mezzo secolo dalla celeberrima massima di McLuhan “il medium è il messaggio”: era l’epoca della comunicazione “da uno a tutti”; adesso trionfa l’interattività e la viralità, spostando così il paradigma verso un “da tutti a tutti” e “la gente è il messaggio”.
Alberto Contri osserva i rischi che comportano i new media, a cominciare dal prevalere della “costante attenzione parziale”, effetto patologico del sovraccarico di compiti a cui l’ipervirtualità e la connessione permanente sottopongono il nostro cervello, non strutturato per il multitasking. L’autore tratta ogni aspetto della comunicazione attuale: dalla fine del generalismo ai nuovi modi di fare pubblicità e business, dalla centralità del fattore-tempo alle implicazioni comportamentali.