Il cielo per ultimo di Michele Cecchini
È la storia di Cacio, personaggio unico e bizzarro, che ha una relazione clandestina con Ilaria, nel periodo in cui la donna milita nelle Brigate Rosse; dalla relazione nasce Pitore, un bambino con una grave carenza nello sviluppo delle funzioni del linguaggio; il tutto sullo sfondo di una particolarissima Livorno.
Un libro interessante che descrive un pezzo di storia italiana attraverso una curiosa microstoria caratterizzata da una sorta di realismo magico che, con i suoi tratti di “concreta illusorietà’’, riesce a far capire più e meglio di quanto non potrebbe un realismo effettivo.
Sotto un tono scanzonato, che spesso fa sorridere, c’è il suggerimento di riflessioni serie e profonde (interessanti ad esempio i precisi riferimenti alle regole di comportamento dei brigatisti).
C’è molta umanità ad esprimere un bisogno di saggezza e di tante cose che il nostro mondo sta perdendo di vista.
Ci sono personaggi metafora (sarà molto difficile dimenticare figure come “cacio” e “pitore”) che sembrano suggerirci come dovremmo provare ad essere, secondo il motto troppo spesso dimenticato che ognuno di noi dovrebbe preoccuparsi di “lasciare il mondo un po’ meglio di come lo ha trovato”.
In generale incontriamo una narrazione scorrevole con toni originali, non gratuiti e non evanescenti.
E poi un finale (naturalmente non anticipabile) forse improbabile, forse sconcertante … ma proprio bello!
Michele Cecchini
Il cielo per ultimo
Bollati Boringhieri