1) IL NOME
2) IL GRUPPO
3) LA BATTAGLIA
1) Il nome ha una matrice semantica ispirandosi allo studio del rapporto tra segno e significato.
Una libreria e’ un contenitore di libri. I libri sono contenitori di segni. I segni sono contenitori di significati. I significati sono contenitori di messaggi.
Nel nostro lavoro di librai il messaggio e’ quello di offrire alla società un servizio che vada oltre l’aspetto commerciale contribuendo a salvaguardare il ruolo del libro quale strumento di crescita civile, culturale, etica.
Fare i librai nelle nostre intenzioni e’ un mestiere ma anche un po’ una missione.
2) Fin dall’inizio abbiamo preferito evitare tra di noi la figura del dipendente. Abbiamo sempre cercato collaboratori disposti a sposare l’idea di un lavoro che non si fermi agli obiettivi meramente materiali. Da noi non puo’ esserci la pretesa di monetizzare pienamente ore e sforzi lavorativi, accettando che gli stessi in parte siano volti al continuo miglioramento della professionalità propria e della libreria. Questo almeno nelle intenzioni… poi, parafrasando quel che scriveva Alberto Manzi dei suoi allievi, “si fa quel che si può, quel che non si può non si fa”.
3) La nostra libreria rimane tra le poche a non avere ancora introdotto il “non book” e cioè tutti quei prodotti che non sono libri e che possono andare dagli oggetti di cartoleria ai prodotti alimentari. Un percorso che sta snaturando la figura del libraio trasformandolo in una sorta di “droghiere”.
Un cammino questo che per noi significa rinunciare a quanto abbiamo definito “missione” portando a “fare molto meno di quel che si può e si deve”.
Questa nostra è una battaglia forse donchisciottesca, però vogliamo ancora portarla avanti confidando nella comprensione e nella collaborazione dei nostri clienti, quelli che noi osiamo considerare clienti amici o ancora di più amici clienti.